Per un’avventura mozzafiato vi consiglio una visita alla Monkey Forest di Ubud.

 

Nella trafficata, affollata, rumorosa Ubud c’è un’area, un polmone verde sacro, abitato da scimmie ingorde di banane che ricorda un pò Pandora, il pianeta del film Avatar.

E’ una fitta distesa di giungla che ospita 3 templi sacri, 700 macachi balinesi, 115 specie di alberi e molti turisti. Durante i mesi di Luglio e Agosto i grandi sentieri in pietra sono ricolmi di persone provenienti da tutto il mondo: la visita oltre ad essere spirituale e culturale dona frescura, pace e serenità. Il biglietto costa 50.000 IDR per gli adulti (40.000 IDR per i bambini) e le aree di parcheggio sono aumentate grazie al numeroso afflusso di turisti. Ad oggi ci sono 3 entrate, ma quello principale è situato all’estremità meridionale di Monkey Forest Rd.

I tre templi, all’ombra delle piante, sono dedicati a tre diverse divinità: uno a Shiva “Il trasformatore”, uno alla Dea Gangga e uno al Dio Prajapati. Quest’ultimo tempio è adiacente al cimitero, luogo di sepoltura temporaneo in attesa della cerimonia di cremazione, che si celebra ogni cinque anni. Tra le lunghe liane degli alberi secolari che ricordano corde calate dal cielo sentirete un’energia circolare che unisce uomo, natura e Dio.

Ma la Monkey Forest non è solo tempio o attrazione turistica, ma è anche un luogo di ricerca e conservazione. Il turismo ha permesso e dunque incentivato numerosi studi sull’interazione sociale e il comportamento delle scimmie e diversi laboratori conducono ricerche sulla diversità di rare specie di piante e la loro conservazione.

Tra spiritualità e cultura le protagoniste al Tempio sono loro, le scimmie. Il  Macaco fascicularis o macaco di Giava vive libero nell’area, è onnivoro e non è per niente dolce o affettuoso. Ingordo di banane vi osserverà come un cecchino per rubarvi di mano qualsiasi cosa. Fate attenzione ad occhiali e macchine fotografiche. E’ per sua natura dispettoso. Ma è certo che quando vedrete una mamma Macaco con il suo bebè le vostre barriere si abbasseranno ed è proprio lì, in quel momento, che il maschio vi ruberà le banane di mano.

Se ripenso alla mia prima esperienza della Monkey Forest sono percorsa da un brivido! Quando la scoprii ne fui un po’ intimorita perchè, per quanto bella e suggestiva mi divideva dal centro di Ubud. Mi spiego meglio. Io al tempo alloggiavo fuori dal centro e se volevo godermi un po’ di movida, dovevo attraversare ogni notte la foresta su un sentiero completamente buio, ma buio buio buio! Perchè si sa attraversare una foresta al buio è una costante.  Per caso qualche lampione? No, possono disturbare il sonno delle scimmie…Non sia mai che le scimmie perdano ore di sonno :D.

Vi lascio immaginare il mio stato d’animo… e come se non bastasse mio marito si divertiva come un matto a farmi gli agguati, a nascondersi lasciandomi andare avanti da sola, a fare rumori inquietanti. Risultato: grasse risate per lui, ore di sonno rilassanti per le scimmie, decine di infarti per me!

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